BIMBI E SOLE… L’ABC DELLA BUONA ESPOSIZIONE.

Cari genitori,

finalmente è arrivata la bella stagione, quella che un tempo era sinonimo di vacanze, sole e relax e che ora con i pargoletti è… allegra e movimentata (alias: caos allo stato puro)!

Lo sappiamo, tenere i pupetti al chiuso in estate è praticamente impossibile, è il loro corpo (così come in nostro) che istintivamente ne reclama la necessità.
In effetti i raggi solari stimolano la pelle a produrre la vitamina D, indispensabile affinché il calcio assunto con gli alimenti venga depositato nelle ossa e le renda più forti; oltre a questo una corretta esposizione aiuta a regolare il fisiologico ritmo sonno/veglia e il mantenimento della temperatura corporea, agisce positivamente sul tono dell’umore e migliora addirittura alcune condizioni patologiche come psoriasi e dermatite atopica (purtroppo sempre più frequente nelle nuove generazioni).

Una volta fissato l’assunto che il sole fa bene a bambini e adulti, bisogna altrettanto sottolineare come possa essere estremamente dannoso se preso in eccesso e senza le dovute precauzioni. A parte i danni acuti che si manifestano con la ben nota ustione solare (o eritema), esiste anche un danno cronico i cui effetti si presentano nel lungo termine e spaziano dal precoce invecchiamento della pelle all’aumento del rischio di insorgenza di tumori cutanei, rischio che – purtroppo – è andato accentuandosi negli ultimi anni a causa del buco nell’ozono. Calcolando che nei primi 18 anni si prende all’incirca il 50% del sole di tutta la vita, si capisce quanto il problema della prevenzione sia basilare a partire dal primo giorno di vita dei nostri piccoletti!

In sostanza: i bambini devono esporsi al sole in sicurezza e noi adulti dobbiamo insegnare loro a prendersi cura della propria pelle, facendolo diventare un rito… al pari di lavarsi i denti e spazzolarsi i capelli ogni mattina!

Ma cosa vuol dire all’atto pratico esporsi al sole in sicurezza?

  1. Far caso all’orologio: i bambini di età superiore all’anno dovrebbero evitare l’esposizione diretta nelle ore centrali del giorno (dalle 11 alle 17). Un attenzione ancora maggiore meritano chiaramente i lattanti, che non dovrebbero mai essere esposti senza vestiario, ma appunto protetti quantomeno da cappellino e body bianco di cotone. Anche in queste fasce orarie consentite è preferibile un approccio graduale, iniziando con brevi periodi. Ricordate, poi, che il sole filtra anche attraverso i vestiti e l’ombrellone!
  2. Scegliere un filtro solare sicuro: sembra una banalità, ma non lo è affatto, visto che in commercio il ventaglio di scelta è estremamente variegato in termini di prezzi e qualità. Una buona crema solare adatta ai più piccoli deve proteggere sia verso i raggi UVA che UVB (l’effetto schermo verso quest’ultimi è sottinteso, mentre per i primi deve essere per legge specificato sulla confezione), aver superato il test del diossano e non contenere profumi o conservanti importanti (il simbolo PAO – per intenderci l’immagine del barattolino aperto con dentro il periodo di validità del prodotto dopo l’apertura – dovrebbe essere al massimo di 3 mesi). Attenzione ai prodotti waterproof per i più piccolini: contengono siliconi e paraffine, sostanze estremamente occlusive non adatte alle pelli più delicate!
  3. Applicare correttamente la crema solare: la protezione andrebbe spalmata 15/20 minuti prima di esporsi e rinnovata ogni ora (considerando che è questo il tempo di copertura di un filtro SPF 50+, l’unico raccomandato per i bimbi), così come dopo ogni bagnetto!
  4. Idratare la pelle dopo l’esposizione con specifici doposole, escludendo prodotti che riportano la dicitura “rinfrescante” (eucaliptolo e simili nelle pelli immature dei più piccoli tendono a provocare vasocostrizione localizzata, con conseguente rossore e infiammazione; attenzione anche all’aloe, sconsigliata nei bimbi che soffrono di dermatite).

Non ci rimane altro che augurarvi una buona estate… in sicurezza!

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