FALSI MITI – Non si può allattare in gravidanza. Falso!

Torniamo di nuovo ai nostri amati falsi miti e, come sempre, ritroviamo al centro la donna in gravidanza e, nel caso specifico, una donna in gravidanza che ha già un figlio piccolo che ancora allatta.

Sicuramente avrete sentito dire che una donna incinta non può allattare … vi chiederete: “Perchè?”

Tra le motivazioni più comuni si sentono:

  • rischio di parto pretermine o aborto perchè le credenze popolari suggeriscono che la suzione causi un aumento delle contrazioni uterine;
  • rischio di ritardo di crescita intrauterino in quanto le energie della mamma vengono “disperse” nella produzione del latte, oltre che nel favorire l’accrescimento del feto.

TUTTO FALSO!

Lo dice anche il Ministero della Salute, che ha pubblicato (già ormai da una decina d’anni) indicazioni chiare sul fatto che l’allattamento al seno non va in alcun modo ad influenzare la crescita o l’esito della gravidanza. (clicca per leggere il documento)

Anche perchè c’è da dire che ben presto il bambino (se non lo ha già fatto) affiancherà al latte anche l’alimentazione complementare e quindi l’allattamento al seno esclusivo (anche laddove le due gravidanze dovessero essere davvero ravvicinate) si protrarrebbe per un periodo decisamente limitato!

Tuttavia è importante che la mamma in questa fase così intensa riceva tutto il supporto necessario sia a livello emotivo, che mentale che fisico e che quindi non riceva i classici commenti indesiderati (“Chi te lo fa fare”, “Guarda che esiste il biberon”, “Ma il tuo latte sarà abbastanza nutriente?” …) e che riceva, invece dei soliti regali di circostanza, un bel piatto di parmigiana (con le melanzane fritte mi raccomando!) o delle lasagne per essere al 100% della forma!

Ovviamente ci sono dei casi particolari in cui si consiglia comunque di non allattare al seno se in gravidanza:

  • aborti ricorrenti o gravidanze precedenti terminate pretermine (ovvero prima del tempo previsto);
  • malnutrizione della madre (anche se per le condizioni attuali in Italia sembra essere una situazione davvero inusuale!) o comunque donne che soffrano di patologie che portano ad un malassorbimento dei nutrienti;
  • in caso in cui la mamma aspetti dei gemelli;
  • in caso di minaccia di parto prematuro o se il feto presenta già un ritardo nella crescita.

Come diciamo sempre, al primo posto devono essere messi il benessere della mamma e del bambino (o dei bambini in questo specifico caso). Sarà la mamma a decidere qual è la strada migliore per lei (con l’approvazione del ginecologo e del pediatra); chi la circonda deve “solo” costruirle un ambiente sereno intorno, in cui si senta accolta e supportata nelle proprie scelte, specialmente quando queste portano a dei momenti di difficoltà, in cui sicuramente ci sarà bisogno dell’abbraccio di tutti.

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