La stitichezza è un problema molto comune, che affligge il 20% della popolazione.
La maggior parte delle volte viene trattata con prodotti sintomatici, ovvero che vanno a risolvere il problema (in parole semplici, ci fanno andare di corpo). Tali prodotti hanno lo svantaggio, però, di non lavorare sulle cause ovvero: quale è il motivo per cui si ha questa difficoltà?!
Salvo che non ci siano patologie accertate, nella maggior parte dei casi la stitichezza è solo lo specchio di un intestino che “non se la passa molto bene”. In particolare nei pazienti stitici ritroviamo una riduzione di due importanti famiglie di batteri (bifidobatteri e lactobacilli) e una aumentata concentrazione di bacterioides. Questo stato si chiama disbiosi, ovvero un allontanamento dalla situazione di eubiosi (benessere) dell’intestino. Pertanto, riportare l’intestino in salute può essere una delle strade per migliorare nel tempo una stipsi cronica e ostinata. Per farlo si possono dunque assumere fermenti lattici specifici che permettano di:
- riequilibrare il microbiota intestinale,
- favorire la fermentazione, portando alla produzione di sostanze che attivano la peristalsi,
- ridurre l’infiammazione a livello intestinale,
- modulare l’asse intestino-cervello.
Non è però utile assumer fermenti lattici casuali in quanto è stato visto che solo specifiche specie sono in grado di apportare questi benefici. In particolare se ne identificano due: B. lactis HN019 e B. longum BB536.
Possono essere assunti in una prima fase in associazione con i lassativi normalmente utilizzati; questi si andranno poi a ridurre continuando l’utilizzo dei bifidobatteri sopra indicati per un periodo di almeno 28 giorni.
Ovviamente in tutto questo non possiamo non considerare che delle buone abitudini e uno stile di vita sano possono senz’altro garantire ulteriori benefici.
In particolare consiglio di:
- bere almeno 1.5 lt di acqua al giorno
- consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Laddove questo non fosse possibile esistono degli integratori in farmacia che “mimano” l’assunzione di tali sostanze;
- alternare o sostituire l’utilizzo delle farine bianche, preferendo le farine integrali;
- praticare regolare attività fisica o, comunque, camminare almeno mezz’ora al giorno;
- ridurre il consumo di formaggi fermentati, fritti e grassi di origine animale.
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