Il ciuccio, si sa, è uno dei migliori amici dei nostri bambini e, ammetiamolo, anche di noi genitori, ma soprattutto nei primi mesi di vita.
Ogni qualvolta un genitore si approccia all’acquisto di un ciuccio, però, ecco che viene assalito da moltissime domande: quale scelgo? … e se poi non si attacca più al seno? ….e scegli vengono i denti storti? Sai che fatica per toglierlo?
Cerchiamo di fare un pò di chiarezza!!!
Vi sarà capitato, nel bel mezzo di un’ecografia (all’incirca verso la 14°-15° settimana di gestazione), di vedere il vostro bimbo con il pollice in bocca o fare movimenti di suzione e deglutizione del liquido amniotico e aver esclamato: <<….così…già nella pancia!?!>>
Ebbene sì, la suzione non nutritiva (è questo il suo nome ed è diversa da quella nutritiva che il neonato attua quando prende il latte dal seno materno o dal biberon) svolge un ruolo fondamentale nella crescita del bambino perché, stimolando la produzione di serotonina ed endorfine, rappresenta un momento “calmante”, piacevole e rassicurante.
Possiamo quindi dire che la suzione non nutritiva, spontanea o stimolata dal ciuccio, dal dito dal qualsiasi oggetto venga introdotto in bocca, non è un vizio ma una vera e proprio necessità per il bambino e, come tale, il bambino ne andrà
alla ricerca.
Benefici del ciuccio
Quali sono i suoi benefici?
Molti studi hanno dimostrato che la suzione non nutritiva ha effetti positivi su:
- ossigenazione del sangue
- digestione
- respirazione
- consolazione
- regolazione dello stress e del battito cardiaco
- controllo del dolore (consiglio: in caso di vaccini o piccoli interventi portate con voi il ciuccio!!!)
- regolazione del ritmo sonno veglia
- diminuzione del rischio SIDS (è consigliato l’addomentamento con il ciuccio fino all’anno di vita del bambino)
Questo gesto innato, però, è coinvolto anche nello sviluppo delle ossa della
bocca.
Allora è vero che “il ciuccio fa venire i denti storti”?
Sfatiamo questo mito dicendo che i ciucci di ultima generazione vengono sviluppati con il supporto di specialisti del settore pediatrico ed odontoiatrico e vengono creati in modo da non interferire con la crescita dei denti e lo sviluppo del
palato.
Il ciuccio, quindi, introdotto ad allattamento consolidato (come indicato dall’OMS) non dev’essere visto come un pericolo anzi, se usato correttamente, può diventare un ottimo alleato!
Per un uso corretto, però, ricordiamoci di seguire qualche accortezza:
- scegliere il ciuccio della giusta taglia: il ciuccio deve posizionarsi bene nel prolabio, cioè nella zona tra il labbro superiore ed il nasino!
- evitare tettarelle a ciliegia e troppo grandi e dure cambiare il ciuccio per evitarne l’usura (una volta al mese se è il caucciù, ogni due mesi se in silicone)
- rallentarne l’uso verso i due anni per poi interromperlo verso i tre
- non immergerlo nel miele o nello zucchero (il rischio carie è altissimo anche nei dentini da latte!!)
- la nostra saliva non disinfetta!!! Se un ciuccio cade passarlo nella nostra bocca non lo renderà più sicuro o addirittura sterile anzi aumenterà il rischio di infezioni del cavo orale di carie!!!
Quando togliere il ciuccio
Il ciuccio andrebbe tolto entro il 3°anno, età in cui il bambino inizia a seguire l’esempio dell’adulto e dei bambini più grandi ma facciamo attenzione!!! Diamogli fiducia!!!! Cerchiamo di non rivolgerci a lui/lei in maniera negativa quando usa il ciuccio e non chiediamogli di smettere in maniera diretta, piuttosto usiamo libri egiochi in cui il bambino possa immedesimarsi in alcuni personaggi e decidere di imitarli (Ecco alcuni titoli: “Il ciuccio di Nina”, “Topotto: posso vedere il tuo ciuccio?”, ” Dolce lontrino dà al ciuccio un salutino”, Gioco: ” Imparo a togliere il ciuccio”).
Se, allo scoccare dei 3 anni, in famiglia ci sono dei cambiamenti (traslochi, mamma e papà cambiano lavoro o l’arrivo di un fratellino) non abbiate fretta!!!! Affronteremo questo passo quando la situazione si sarà normalizzata e tutto sarà più tranquillo.
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