Il rusco o più comunemente pungitopo… chi di noi non conosce una delle piante natalizie per eccellenza?!
Con i suoi frutti rossi adorna le nostre tavole invernali donando gioia.
Quello che forse non sapete è che il pungitopo ha importantissime funzioni anche in campo farmaceutico!
In questo caso però non ci concentreremo sulle bacche ma su una parte di solito trascurata: il rizoma ovvero le radici.
Le radici del rusco (nome con cui è conosciuto il pungitopo in campo medicale) sono ricche di saponine e resine e hanno una spiccata azione vaso protettiva e antiinfiammatoria sulla circolazione periferica.
In particolare, per l’azione flebotonica spiccata (ovvero che aumenta il tono venoso e riduce l’accumulo di liquidi e della permeabilità) giocano un ruolo fondamentale le ruscogenine che aumentano il tono venoso rendendo più elastiche le pareti dei vasi e riducono la fragilità dei capillari.
Per cosa lo possiamo utilizzare?
Si impone senz’altro come pianta per il trattamento dei disturbi dell’insufficienza venosa cronica (dolori e senso di pesantezza alle gambe, edema e gonfiore, prurito, crampi notturni ai polpacci);
trova inoltre impiego in caso di emorroidi in quanto è in grado di esercitare le medesime azioni antiedemigene anche a livello del plesso emorroidario, in associazione con prodotti (creme principalmente) locali per ridurre il dolore.
Infine è un alleato nella “lotta alla cellulite” anche a livello locale se usato in creme o impacchi: la cellulite è infatti causata da un disturbo circolatorio che impedisce ai tessuti di drenare in maniera corretta il grasso in eccesso.
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