Nella nostra escalation sui disagi dell’allattamento arriviamo all’apice con la mastite, purtroppo spesso diretta conseguenza di ragadi o ingorghi mal gestiti (motivo per cui care mamme, massima tempestività… in caso di perplessità chiedete sempre aiuto ai professionisti del settore!).
😫La mastite acuta (detta anche puerperale o da allattamento), è un’infiammazione che interessa il seno della mamma e che può sfociare in un’infezione a causa dell’ingresso di batteri – Staphylococcus aureus in primis- nei dotti galattofori deputati alla fuoriuscita del latte.
Tra le condizioni predisponenti l’evoluzione patologica dell’infiammazione possiamo citare:
- stasi di latte non adeguatamente drenata;
- ragadi non trattate e dovute principalmente a un attacco al seno scorretto da parte del bambino;
- anomalie della bocca del piccolo;
- uso di reggiseni o indumenti troppo stretti;
- brusca interruzione dell’allattamento;
- stress emotivo eccessivo.
Ma come capire se ci troviamo davanti ad una mastite acuta?
I sintomi sono simili a quelli dell’ingorgo (dolore pungente al seno, presenza di accumuli duri, caldi e palpabili, febbre,..) ma molto più intensi, con temperatura superiore ai 38,5°C e solitamente una caratteristica striatura rossa sulla mammella.
📌Rimedi
Il drenaggio efficace del seno, i farmaci antidolorifici e la terapia antibiotica rappresentano i pilastri della cura per la mastite, ma non sempre è necessario applicarli tutti.
In generale, il trattamento prende in considerazione i disturbi della donna e prevede l’uso di antibiotici laddove i sintomi non migliorano dopo 12-24 ore di frequente svuotamento del seno.
Le mamme spesso hanno paura che la mastite possa interferire con l’allattamento e far male al proprio bambino ma in questo ci sentiamo di tranquillizzarvi: il disturbo può essere curato con farmaci specifici compatibili con l’allattamento, ed anzi, la suzione del neonato rappresenta un ottimo alleato per il processo di guarigione e un’interruzione improvvisa potrebbe al contrario esacerbare la patologia, aumentando il rischio di formazione di un ascesso (la complicanza più comune e grave della mastite, che necessita il drenaggio chirurgico).
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