ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE O SVEZZAMENTO.

L’alimentazione complementare (nota più comunemente con il nome “svezzamento” o “divezzamento”) indica il passaggio da un’alimentazione a base di solo latte a una fatta di latte ma anche di altri alimenti.

Questa integrazione si rende necessaria in quanto dopo i 6-8 mesi il latte inizia a perdere la propria completezza in alcuni macronutrienti (come ferro e zinco) e a non fornire il giusto apporto calorico per il bambino in piena “esplosione” di crescita; si rende pertanto necessario integrarli tramite una dieta apposita, per garantire al bambino una nutrizione adeguata e una crescita corretta.

Quando è il momento giusto per iniziare lo svezzamento?
Sebbene ormai sia diventata una sorta di corsa a chi “svezza prima”, sia l’OMS che molte Società Scientifiche Internazionali raccomandano di non iniziare prima dei 6 mesi compiuti, sia nel caso che il bambino sia allattato al seno che con il latte in formula.

Ma come capire se il bambino sia pronto alla pappa “da grandi”?!

I segnali sono vari ma ce ne sono senz’altro 3 che possono essere considerati indici di via libera:

  • il bambino é in grado di stare seduto e mantenere il capo dritto in modo autonomo;
  • ingoia il cibo invece di sputarlo e manifesta interesse nei confronti di quello che mangiano i genitori (per dirla in termini tecnici perde il riflesso di estrusione)
  • ha sviluppato la coordinazione mano-occhio ed è dunque in grado di prendere il cibo con la manina e portarlo alla bocca.

Ci sono invece dei falsi segnali come:

  • frequenti risvegli notturni: non è detto che siano legati al fatto che il bambino abbia fame e che, quindi, il latte materno sia insufficiente. I risvegli notturni sono legati a mille e più cause (dentizione, colichette, errata gestione della routine sonno-veglia, …)
  • il bambino mette il pugno in bocca: non si tratta di “autocannibalismo” ma, più probabilmente, la semplice voglia di esplorazione e conoscenza che nei bambini molto piccoli avviene prevalentemente con la bocca appunto, oltre che magari un tentativo di lenire il fastidio dei primi dentini che spuntano da sotto le gengive.

Queste sono, ovviamente, indicazioni generali; sarà comunque il pediatra la figura di riferimento per valutare se e a quale età il bambino potrà iniziare lo svezzamento.

Ricordiamo inoltre che nonostante l’inizio dell’alimentazione complementare, l’allattamento dovrebbe proseguire fino almeno all’anno di età o, comunque, fino a quando la mamma e il bambino ne manifestino la volontà.

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